Piccioni

Ultima modifica 29 gennaio 2019

ORDINANZA SINDACALE 7/2016

ORDINANZA

Come convivere con i piccioni di città

Tra le specie di animali che vivono in città, alcune trovano così tante risorse da aumentare, fino a diventare problematiche: è il caso del piccione (o colombo).

Chi è il piccione di città

I piccioni che incontriamo oggi così numerosi nelle piazze di tutte le città sono i discendenti di piccioni domestici che derivano a loro volta dal Piccione selvatico Columba livia, specie oggi molto rara in Italia.
Anche se il legame tra gli insediamenti umani ed i piccioni si perde nell'antichità, è solo dopo la Seconda Guerra Mondiale che il numero di questi animali è aumentato, grazie alla maggiore disponibilità di cibo e di luoghi per nidificare.

Alcune caratteristiche del piccione di città

  • Sessi simili
  • Peso 300-400 grammi
  • Piumaggio di colorazione variabile
  • Età media 2,4 anni
  • Può superare 15 anni di età

Perché il piccione è molto numeroso?

In città l'uomo mette a disposizione dei piccioni, volontariamente o meno, enormi quantità di cibo e di luoghi per nidificare. Inoltre, i predatori sono scarsi e il clima confortevole. I piccioni possono così aumentare di numero fino a creare condizioni di sovraffollamento.
In tali circostanze la qualità della vita degli stessi piccioni è molto degradata: diminuisce l'igiene e lo spazio a disposizione, peggiorano le condizioni sanitarie con la trasmissione di malattie, il successo riproduttivo delle singole coppie è molto basso.

I problemi causati dai piccioni

Quando il numero dei piccioni è particolarmente elevato si pongono in genere una serie di problemi di convivenza:

  • danni a monumenti e fabbricati, sporcizia e degrado dell'ambiente urbano
  • danni alle coltivazioni agricole
  • rischi sanitari. In concreto, la possibilità di contrarre una patologia dai piccioni è molto limitata. Ad ogni modo e senza ingiustificati allarmismi, occorre sapere che:
    • i sovraffollamenti dei piccioni aumentano il rischio di infezioni
    • le fasce più deboli sono le più a rischio
    • le principali patologie rilevae talvolta nei piccioni sono l'Ornitosi, la Toxoplasmosi, la Salmonellosi e la Borreliosi
    • le zecche dei piccioni succhiano il sangue ai piccioni soprattutto di notte. In alcune circostanze le zecche possono entrare nelle case provocando problemi all'uomo stesso. In tali casi, quando vengono rimossi vecchi nidi o accumuli di escrementi, sarebbe bene effettuare una disinfestazione.

Cosa può fare il cittadino?

Quando in una città si verifica un problema di sovraffollamento di piccioni, è il Comune che deve intervenire in primo luogo.
La strategia deve risultare durevole, ecologica e incrente, agire ad ampio raggio e su tutta la popolazione di piccioni.
Il primo passo che un cittadino può compiere è quindi contattare l'Amministrazione Comunale, facendo sapere la propria opinione ed i problemi eventualmente constatati.
A livello diretto, il privato può intervenire solo in due maniere:

LIMITANDO I LUOGHI DI NIDIFICAZIONE E SOSTA NELLA PROPRIA ABITAZIONE

L'intervento riuarda la chiusura di buchi di muri, fori pontai, cornicioni, sottotetti, lucernai, ecc. esistenti nei fabbricati, in maniera tale da impedire che i piccioni possono utilizzarli per sostare e riprodursi.
Le cavità particolarmente frequentate potranno essere chiuse con gomitoli di rete metallica zincata sistemati a filo parete, o con reti metalliche zincate a maglia elettrosaldata.
Su superfici piane come tetti e cornicioni si consiglia l'installazione di "dissuasori", commercializzati da varie ditte. I dissuasori più comuni ed economici sono costituiti da serie di punte metalliche o platiche montate su fasce di policarbonato flessibile, che si adattano anche a superfici arrotondate. Un altro tipo di dissuasore per cornicioni e davanzali è costituito da una lastra di acciaio inox inclinata a 45°. Dissuasori più costosi e sofisticati sono inoltre i sistemi elettrici a basso voltaggio.

NON FORNENDO CIBO AI PICCIONI

Anche in questo caso si interviene sulle risorse ambientali, tentando di limitare la spoporzionata e innaturale quantità di cibo a disposizione dei piccioni.
Occorre tra l'altro sapere che il cibo generalmente distribuito dalla gente, come il pane e la pasta, è scarsamente nutriente (povero di sali minerale e di vitamine) e crea squilibri alimentari.
Troppo cibo significa una vita scadente per gli stessi piccioni.
Oltre a evitare di fornire cio personalmente è possibile nutrire i piccioni in maniera più intelligente:

Piano di salvaguardia delle coltivazioni agricole dal Colombo di Città emanato dalla Provincia di Pisa

Il Piano di salvaguardia delle colture agricole dal colombo di città (Columba livia forma domestica) nasce dalla collaborazione tra l’ L'Ufficio Difesa Fauna dell'Assessorato Agricoltura, Forestazione e Difesa Fauna della Provincia di Pisa e l'Università di Pisa per prevenire i danni causati da questa specie alle semine e ai raccolti.
Il piano, approvato con determinazione dirigenziale n. 2380 del 4 giugno scorso, sarà attuato  congiuntamente ad una ricerca scientifica finalizzata a valutare l'efficacia dei diversi mezzi di prevenzione e potrà essere attivato tramite comunicazione all'Ufficio Difesa Fauna e prevede la possibilità di intervenire, ai sensi dell’art. 37 della L.R. 3/94, a difesa delle colture danneggiate anche con l’utilizzo di armi da fuoco finalizzate all’allontanamento degli stormi anche con abbattimento.
Permane comunque lo status giuridico precedente del Colombo di città, ovvero di specie domestica inselvatichita; i danni da questa causati non sono quindi rimborsabili con i fondi provenienti dalle tasse regionali sull’esercizio venatorio.

Si specifica che:

  • Gli interventi di prevenzione precedenti a quelli diretti (almeno una bombarda a gas ogni 2 ettari o almeno 3 palloni colorati ad ettaro), devono essere predisposti dall’agricoltore, che si assume anche l’onere di smaltimento ai sensi delle norme vigenti dei colombi eventualmente abbattuti;
  • Gli abbattimenti saranno controllati con il coordinamento della Polizia Provinciale e con l’impiego di soggetti di cui all’art. 51 della L.R. 3/94 iscritti al sistema provinciale di teleprenotazione e di personale di cui all’art. 37 della stessa legge. I proprietari dei fondi, comunque in possesso di licenza di caccia e documentazione di caccia valida, potranno essere chiamati a collaborare in sub-ordine agli altri soggetti.

Pagina del progetto

Piano di salvaguardia

Modulo di richiesta attivazione piano

Legge 157

La strategia del Comune di Cascina

Il riequilibrio della demografia di una popolazione animale deve risultare in linea con le leggi dell'ecologia e della dinamica delle popolazioni, le quali insegnano che una specie aumenta in assenza di fattori limitanti e in presenza di risorse elevate. Per limitare la popolazione dei piccioni occorre quindi ridurre le risorse disponibili costituite in particolare dai luoghi di nidificazione.
Il controllo di specie di fauna selvatica per motivi sanitari, per la tutela del patrimonio storico-artistico, per la tutela delle produzioni zoo-agro-forestali ed ittiche, ecc. deve essere esercitato selettivamente e praticato di norma mediante l'uso di metodi ecologici.
L'allontanamento con rumori, repellenti chimici, ultrasuoni, oppore i metodi cruenti perdono presto di efficacia, sono molto costosi, oppure vanno contro i principi etici.

Linee strategiche per il futuro

  • eliminazione dei principali siti di nidificazione e rifugio tramite interventi nelle strutture: bonifica e chiusura dei luoghi di ricovero (sottotetti, soffitte e luoghi similari), sia negli edifici pubblici che in quelli privati;
  • sensibilizzazione della popolazione affinché non venga dato cibo ai piccioni;
  • definizione di norme edilizie inerenti gli interventi sui fabbricati esistenti, in particolare nel centro storico;
  • eventuale utilizzazione di tecniche di intervento diretto inserite in una politica complessiva e integrata.