Badia di San Savino: 900 anni fa la ricostruzione

Pubblicato il 14 gennaio 2022 β€’ Cultura β€’ Via Vecchia Fiorentina, 256, 56021 Cascina PI, Italia

“π’πšπ§ π’πšπ―π’π§π¨: 𝐝𝐚π₯π₯𝐚 π…π¨π§ππšπ³π’π¨π§πž 𝐚π₯π₯𝐨 𝐬𝐜𝐒𝐬𝐦𝐚 𝐝𝐒 𝐍𝐒𝐜𝐜𝐨π₯𝐨̀ 𝐕”: è questo il titolo della conferenza che si terrà sabato 15 gennaio alle 18, dopo la Santa Messa, in occasione dei 900 anni dalla ricostruzione della 𝐁𝐚𝐝𝐒𝐚 𝐝𝐒 π’πšπ§ π’πšπ―π’π§π¨. “Si tratta di un evento a cui l’amministrazione comunale tiene moltissimo – spiega Bice Del Giudice, assessore alla cultura del Comune di Cascina –. Un avvenimento importante per il territorio, realizzato in collaborazione con Don Armellin: sarà l’unico evento culturale del mese di gennaio, al quale non abbiamo voluto rinunciare nonostante l’impennata di contagi da Covid. Ciò per l’indubbio valore storico-culturale del luogo e per il fatto che andrà in scena proprio all’interno dell’abbazia senza rischi di assembramenti”.
San Savino, col suo aspetto fortificato risalente al pieno XIII secolo, quando la badia rappresentava l’ultimo baluardo di Pisa nella difesa contro la minaccia fiorentina, ha ricoperto per secoli il ruolo di punto di riferimento difensivo e spirituale per il nostro territorio.
L’anniversario dei 900 anni dalla ricostruzione offre l’occasione per un momento di confronto, in occasione del quale saranno ripercorsi alcuni dei passaggi storici di maggiore rilevanza del cenobio sorto originariamente nel 780. Dopo i saluti di Don Alberto Armellin, interverranno Andrea Barsacchi, Università di Pisa, e Diego Sassetti, Archivio storico comunale di Cascina.
La ricostruzione dell'edificio sacro nel luogo attuale è documentata da una pergamena che riporta l'atto di vendita dell'abate Guido di alcuni terreni a Oratoio il 10 gennaio 1122. Nel corso dei secoli divenne un’abbazia potente e ricca di possessi: il suo vasto patrimonio fondiario si estendeva oltre che alla campagna circostante anche a Coltano ove possedeva una vasta tenuta con una fornace per le terraglie, lo sfruttamento delle cave e delle saline di Vada. Con propri amministratori laici, fin dal XII secolo venivano riscossi ricchi proventi per i diritti di macchiatico, ripatico, legnatico, la raccolta delle decime e i canoni dei vari terreni a livello. La ricchezza economica del monastero, la potenza politica dei suoi abati che riuscirono a renderlo indipendente per circa un secolo da Camaldoli da cui dipese fino al 1326, e soprattutto la sua posizione strategica, essendo posto sulla strada fiorentina che portava a Pisa, resero spesso il complesso abbaziale oggetto di invidie e cupidigia dei vari eserciti che scorrazzarono per la piana pisana. Basti ricordare, su tutti, che proprio in prossimità dell'edificio dell’abbazia di San Savino fu combattuta la famosa 𝐁𝐚𝐭𝐭𝐚𝐠π₯𝐒𝐚 𝐝𝐒 π‚πšπ¬πœπ’π§πš.
La conferenza si terrà nel rispetto delle misure antiCovid.