IL PERCORSO PARTECIPATIVO - IL METODO ED I RIFERIMENTI NORMATIVI (riscrittura)

Ultima modifica 12 novembre 2020

Inizialmente diffusasi come pratica informale, il percorso partecipativo - proprio per l'interesse e la portata che ha in termini di scelte di interventi e quindi di allocazione di risorse - è stato fatto oggetto di elaborazioni metodologiche, volte a valutare la reale  rappresentatività dei partecipanti, a ridurre i tempi di effettuazione dei procedimenti,  e a trovare più velocemente un punto di sintesi, tanto per la realizzazione di grandi opere, e quindi l'impegno di risorse importanti che possono avere usi alternativi, quanto per la realizzazione di interventi e progetti più contenuti per i quali comunque occorre predisporre una scala di priorità. Il percorso partecipativo serve proprio a questo: a far emergere dagli stessi cittadini, le loro neccessità ed i relativi interventi e progetti che ritengono necessari alla loro risoluzione.

Per questo motivo, dopo una prima fase di elaborazione di metodologie e prassi  per far emergere dalle comunità le priorità, si è ritenuto opportuno procedere alla adozione di testi di legge che intervenissero nella materia. In considerazione dell' interesse che questi possono avere per il cittadino, si descrivono brevenmnte di seguito alcuni elementi ritenuti più significativi.

 Il primo testo adottato dalla Regione Toscana, risale al 2007: si tratta della legge regionale numero 96/2007 con oggetto "Norme sulla promozione della partecipazione alla elaborazione delle politiche regionali e locali", molto avanzata ed innovativa, che premiava il dialogo costruttivo fra cittadini e fra questi e gli enti.

In considerazione dell'interesse dell percorso partecipativo per le attività realizzate dagli enti, che  riguradano il rapporto con i cittadini,   gli elementi più significativi che vi erano presenti riguardavano: i principi della partecipazione, i titolari dl diritto di partecipazione, l'istituzione e le modalità di funzionamento dell' "Autorità regionale per la partecipazione", il ruolo del "dibattito pubblico sui grandi interventi", le modalità di concessione del sostegno regionale ai processi di partecipazione, e cioè di finanziamenti che potevano richiedere enti locali ed istituzioni scolasrtiche, cittadini, ed anche persone giuridiche quali associazioni, per relizzare percorsi partecipativi. Era previsto pure un protocollo tra Regione ed Enti locali, nonchè la partecipazione alle attività di programmazione della giunta regionale da attuarsi soprattutto tramite la circolazione dei documenti e della comunicazione. Infine si prevedeva l'introduzione di questa pratica in alcune leggi riguardanti la sanità, il settore sociale, la gestione dei rifiuti, e finanche un ruolo partecipativo alla rete telematica toscana.

La legge regionale attuale, la numero 46/2013 con oggetto: "Dibattito pubblico regionale e promozione della partecipazione alla elaborazione delle politiche regionali e locali" risulta un po' modificata rispetto alla precedente. Essa mantiene la parte relativa ai principi,  e al funzionamento dell' "Autorità regionale per la garanzia e promozione della partecipazione",  mantiene pure la parte relativa allo svolgimento della procedura partecipativa in merito alle grandi infrastrutture denominata "Dibattito pubblico regionale". La parte relativa alla possibilità di richiedere un sostegno / finanziamento per la realizzazione in autonomia di percorsi partecipativi che possono richiedere enti locali, istituzioni scolastiche ma anche (per la prima volta) universitarie, gruppi di cittadini, associazioni ed imprese. Vi sono previsti come strumenti di valorizzazione e promozione, il protocollo tra Regione e d Enti locali, l'attività di formazione, e il ruolo del rapporto - sempre più stretto -   fra la partecipazione e le tecnologie della comunicazione.  Di particolare rilievo è la previsione di inserimento del percorso partecipativo nella valutazione ambientale strategica prevista dalla legge regionale toscana 10/2010.

In analogia a quanto previsto alla normativa, si intende mantenere un dialogo aperto con i cittadini al fine di condividere al meglio le scelte e consolidare un rapporto costruttivo e collaborativo. Per questo motivo è sempre possibile rivolgersi all' Ufficio per comunicare richieste e avanzare proposte di avvio di percorso partecipativo.